Christa Wolf
Christa Wolf, nata Christa Ihlenfeld (Landsberg an der Warthe, 18 marzo 1929 – Berlino, 1º dicembre 2011), è stata una scrittrice tedesca.
Biografia
Nata nell'attuale Polonia, trascorre l'infanzia e l'adolescenza sotto i dogmi di Hitler e, come tutte le ragazze della sua età, viene inquadrata nella corrispondente formazione giovanile nazista, lo Jungmädelbund. Terminata la seconda guerra mondiale, vive l'odissea dei profughi provenienti dalla parte orientale del Terzo Reich di fronte all'avanzata dell'esercito sovietico. A soli 20 anni si iscrive al Partito Socialista Unificato di Germania (SED), che il 7 ottobre 1949 presiede alla fondazione della Repubblica Democratica Tedesca (DDR). Studia germanistica all'Università di Jena con il prof. Hans Mayer e discute una tesi su Hans Fallada. Nel 1951 sposa lo scrittore Gerhard Wolf. Dopo il matrimonio Christa firma e viene conosciuta non con il proprio cognome di origine ma con quello del marito. Dal 1962 lavora come critica letteraria presso la "neue deutsche literatur" (ndl), rivista della Deutscher Schriftstellerverband, l'unione degli scrittori della DDR.
Durante gli anni Cinquanta la giovane scrittrice crede con fermezza nella missione anche politica della letteratura e, soprattutto, segue impavida i diktat del "realismo socialista", stroncando, basti leggere i suoi interventi sulle riviste letterarie dell'epoca, tutto ciò che esula dal tipico e dall'esemplare. Nel 1955 un primo viaggio nell'Unione Sovietica correda la formazione della critica letteraria. Sono anni, questi, molto travagliati per la DDR: la città di Berlino, la cui parte Est è la capitale della Germania Orientale, diventa - con l'inizio della guerra fredda - il centro della contrapposizione in blocchi; a livello nazionale pesano poi sia i pesanti risarcimenti di guerra a Mosca sia il flusso migratorio verso Occidente che dissangua con il tempo la "zona di occupazione sovietica" della forza lavoro più qualificata; internamente trionfa lo stalinismo e la segreteria di Ulbricht soffoca la popolazione con il primo piano quinquennale di pianificazione economica a passi accelerati.
L'esperienza di lavoro presso una fabbrica di vagoni ferroviari dà origine alla stesura del romanzo sulla divisione della Germania che la pone al centro dell'attenzione della critica internazionale: Il cielo diviso (Der geteilte Himmel, 1963). Nel 1963 le viene assegnato il premio Heinrich Mann e nel 1964 il romanzo riceve una riduzione cinematografica per il cinema dal regista Konrad Wolf.
Negli anni seguenti uscirono diverse nuove opere di Christa Wolf, tra le quali le più importanti sono: Riflessioni su Christa T. (Nachdenken über Christa T., 1968), che affronta il disagio dell'individuo all'interno di una società dirigistica e omologante, Trama d'infanzia (Kindheitsmuster, 1976), con il quale si confronta con il passato hitleriano, Cassandra (Kassandra, 1983) e Medea. Voci (Medea. Stimmen, 1996); quelli dedicati alla veggente troiana e alla donna della Colchide si segnalano per il tema comune dell'antichità mitica della Grecia classica. Il ritorno al mito permette al lettore, soprattutto tedesco-orientale, di entrare in contatto con temi arcaici trattandoli alla luce di uno sguardo femminile e, per quanto riguarda Medea, anche di nuove (o pretese tali) scoperte archeologiche e filologiche sulla figura della protagonista[1].
Particolarmente interessante è un breve testo, Che cosa resta (Was bleibt, 1990) che viene pubblicato a pochi mesi dalla caduta del muro di Berlino e in piena campagna elettorale. Il libro, che parla - con espliciti riferimenti autobiografici - di una donna, una scrittrice famosa, sorvegliata dalla Stasi, provoca un boomerang perché, da quel momento, esplode una campagna denigratoria molto violenta, soprattutto ad opera della stampa occidentale, ai danni della Wolf. Alcuni recensori vedono le dichiarazioni di chi vuole presentarsi come vittima: la critica parte dall'opinione che la denuncia nei confronti di Honecker e della dittatura sarebbe stata chiara, ma troppo tardiva.
Nel 2002 è apparso il testo Un giorno all'anno. 1960-2000 che raccoglie le pagine di diario scritte ogni 27 settembre lungo tutti quegli anni. Dal testo emergono i conflitti interiori e l'analisi lucida della società tedesca fino all'unificazione ed oltre. Il testo è molto interessante anche per ciò che Christa Wolf racconta a proposito della propria attività di scrittrice: dubbi e riflessioni nel lavoro quotidiano sui propri testi. L'ultimo libro Con uno sguardo diverso (2005 in Germania, 2008 in Italia), raccoglie otto racconti che spaziano dalla sperimentazione letteraria alla forma diaristica (vengono presentate le pagine del 27 settembre 2001) fino alla toccante scomposizione della propria vita coniugale.
Christa Wolf muore il 1º dicembre 2011 all'età di 82 anni e viene sepolta a Berlino presso il Cimitero di Dorotheenstadt.[2]
«Il passato non è morto; non è nemmeno passato. Ce ne stacchiamo e agiamo come se ci fosse estraneo.»
(Christa Wolf, Trama d'infanzia)
Vita pubblica e critica letteraria
Come Wolf Biermann, anche Christa Wolf era una convinta socialista ed ebbe un ruolo attivo all'interno della vita politica del suo paese e nel Partito Socialista Unificato di Germania. Sebbene talvolta si dimostrasse critica nei confronti del Governo (protestò fortemente contro la privazione della cittadinanza per Wolf Biermann), non ha mai posto in discussione la possibilità della prospettiva socialista. Per questo venne duramente criticata in Germania.
Nel 1993 emerse - in seguito all'apertura degli archivi della DDR dopo l'unificazione tedesca - la notizia della collaborazione della scrittrice con la Stasi fra gli anni 1959-1962. In realtà, nonostante alcune polemiche che seguirono, anche in Italia, il fatto fu notevolmente ridimensionato dato che dagli stessi archivi emergeva (in data 24 novembre 1959) che l'informatrice manifestava un "crescente riserbo" nei confronti della polizia tanto da indurre i servizi a chiudere i rapporti con lei perché da considerarsi infruttuosi. La polizia notava oltretutto che non c'era nessuna differenza fra le opinioni espresse in pubblico e nel privato sui colleghi scrittori e che non si poteva ottenere da lei nessun tipo di delazione[3].
Famoso rimase il suo appello ai concittadini della Repubblica Democratica Tedesca (DDR) pronunciato l'8 novembre 1989, affinché non lasciassero il paese. Quando la DDR aprì i confini con la Cecoslovacchia il 3 novembre del 1989 molti cittadini avevano lasciato la Germania dell'Est cercando rifugio nell'Ovest. Nel notiziario serale della televisione tedesco-orientale Christa Wolf si rivolse con un solenne appello ai cittadini della DDR.
«Care concittadine, cari concittadini, noi tutti siamo inquieti. Vediamo migliaia di persone che ogni giorno lasciano la nostra terra. Noi sappiamo che la politica degli ultimi giorni ha rafforzato la sfiducia nel rinnovamento. Noi siamo consapevoli della debolezza delle parole di fronte al movimento di massa, ma non abbiamo nessun altro mezzo che le parole. Che ancora adesso mandano via, mitigano la nostra speranza. Noi vi preghiamo, rimanete nella vostra patria, rimanete da noi. Cosa possiamo promettervi? Niente di facile. Ma una vita utile e interessante. Nessun benessere in breve tempo, ma con azione un grande cambiamento. Vogliamo impegnarci per la democratizzazione, elezioni libere, diritto e sicurezza.»
La sorprendente apertura dei confini dello Stato la sera del 9 novembre fa tremare e cambia tutto: l'appello della notte precedente risulta quindi inutile.
Soprattutto dopo la riunificazione tedesca, le opere di Christa Wolf hanno dato luogo a molte controversie. La critica della Germania occidentale rinfaccia alla scrittrice di non aver mai criticato l'autoritarismo del regime della Germania orientale (così, per es., Frank Schirrmacher). Altri hanno parlato di opere intrise di "moralismo". I suoi difensori hanno invece riconosciuto il ruolo svolto dalla scrittrice nel far emergere una voce letteraria della Germania orientale.[4]
Con la sua monografia sui primi romanzi di Christa Wolf, e con successivi saggi su quelli più tardi, Fausto Cercignani ha tentato di separare la produzione narrativa della scrittrice dalle sue vicende politiche e personali. L'enfasi posta da Cercignani sull'eroismo delle protagoniste create da Christa Wolf ha favorito la nascita di altri studi sugli aspetti puramente letterari di questi romanzi.[5]
Opere tradotte in italiano
- 1960 - Pini e sabbia del Branderburgo
- 1963 - Il cielo diviso
- 1968 - Riflessioni su Christa T.
- 1974 - Sotto i tigli
- 1976 - Trama d'infanzia
- 1979 - Nessun luogo. Da nessuna parte
- 1983 - Cassandra
- 1983 - Premesse a Cassandra
- 1987 - Guasto
- 1989 - Recita estiva
- 1992 - Nel cuore dell'Europa
- 1994 - Congedo dai fantasmi
- 1996 - Medea. Voci
- 1999 - L'altra Medea
- 2002 - In carne e ossa
- 2003 - Un giorno all'anno. 1960-2000
- 2005 - Con uno sguardo diverso
- 2009 - Che cosa resta
- 2011 - La città degli angeli
- 2012 - August
- 2015 - Epitaffio per i vivi. La fuga
- 2015 - Parla, così ti vediamo. Saggi, discorsi, interviste
Opere
- 1961 - Moskauer Novelle
- 1963 - Der geteilte Himmel
- 1968 - Nachdenken über Christa T.
- 1972 - Lesen und Schreiben, Aufsätze und Betrachtungen
- 1972 - Till Eulenspiegel
- 1974 - Unter den Linden, Drei unwahrscheinliche Geschichten
- 1976 - Kindheitsmuster
- 1979 - Kein Ort. Nirgends
- 1979 - Fortgesetzter Versuch, Aufsätze, Gespräche, Essays
- 1980 - Geschlechtertausch, Drei Erzählungen, zus. m. Sarah Kirsch und Irmtraud Morgner
- 1980 - Lesen und Schreiben, Neue Sammlung
- 1983 - Kassandra, Erzählung
- 1983 - Voraussetzungen einer Erzählung: Kassandra Frankfurter Poetik-Vorlesungen
- 1985 - Ins Ungebundene gehet eine Sehnsucht. Gesprächsraum Romantik. Prosa. Essays, zus. m. Gerhard Wolf, 1985
- 1986 - Die Dimension des Autors, Essays und Aufsätze, Reden und Gespräche. 1959 - 1985
- 1987 - Störfall, Nachrichten eines Tages, 1987
- 1988 - Ansprachen
- 1989 - Sommerstück
- 1990 - Was bleibt, Erzählung, 1990 (entstanden 1979)
- 1990 - Reden im Herbst
- 1993 - Sei gegrüßt und lebe, Eine Freundschaft in Briefen, 1964-1973. Christa Wolf und Brigitte Reimann
- 1994 - Auf dem Weg nach Tabou, Texte 1990-1994
- 1995 - Christa Wolf und Franz Fühmann. Monsieur - wir finden uns wieder. Briefe 1968-1984
- 1996 - Medea. Stimmen
- 1999 - Hierzulande Andernorts, Erzählungen und andere Texte 1994-1998
- 2002 - Leibhaftig, Erzählung
- 2003 - Ein Tag im Jahr. 1960-2000,
- 2005 - Mit anderem Blick, Erzählungen
- 2008 - Ins Ungebundene gehet eine Sehnsucht: Projektionsraum Romantik
- 2010 - Stadt der Engel oder The Overcoat of Dr Freud
Note
- ^ Maria Serena Mirto, In difesa di Euripide. "L'altra Medea" di Christa Wolf, in "Intersezioni, Rivista di storia delle idee" 3/2000, pp. 421-446, doi: 10.1404/11861.
- ^ Addio a Christa Wolf, scrittrice del dissenso, in Corriere della Sera, 1º dicembre 2011. URL consultato il 1º dicembre 2011.
- ^ A. Chiarloni, Christa Wolf. Le forme della dissidenza contenuto in Le dissenzienti. Narrazioni e soggetti letterari, a cura di C. Bracchi, Lecce, 2007, pp.103-120.
- ^ Dolores L. Augustine (2004), "The Impact of Two Reunification-Era Debates on the East German Sense of Identity". German Studies Review (German Studies Association) 27 (3): 569–571. https://www.jstor.org/stable/4140983. Retrieved 2009-03-07.
- ^ Fausto Cercignani, Existenz und Heldentum bei Christa Wolf. «Der geteilte Himmel» und «Kassandra» (Esistenza ed eroismo in Christa Wolf. «Il cielo diviso» e «Cassandra»), Würzburg, Königshausen & Neumann, 1988. Per i saggi successivi vedi http://en.scientificcommons.org/fausto_cercignani.
Bibliografia
- Anita Gröger, 'Erzählte Zweifel an der Erinnerung'. Eine Erzählfigur im deutschsprachigen Roman der Nachkriegszeit(1954-1976), Würzburg, Ergon-Verlag, 2016, ISBN 978-3-95650-149-4.
- Angela Checola, L'Io allo specchio. Tre voci nello "spazio autobiografico": Max Frisch, Christa Wolf, Gregor von Rezzori, Roma, 2016, 272 pp., ISBN 9788875752248.
- Andrea Rota, Tra silenzio e parola. Riflessioni sul linguaggio nella letteratura tedesco-orientale dopo il 1989. Christa Wolf e Kurt Drawert , Università degli Studi di Trento - Dipartimento di scienze filologiche e storiche (Collana Labirinti), Trento 2010, 188 pp., isbn 8884433436
- Jörg Magenau, Christa Wolf, Una biografia, traduzione di Marina Pugliano, E/O, Roma, 2004 in Italia (2002 in Germania), p. 500, ISBN 88-7641-613-7.
- Autori vari, Prospettive su Crista wolf. Dalle sponde del mito, a cura di Giulio Schiavoni, Milano, Angeli, 1998.
- Scheda del libro nel catalogo online Edizione E/O
- Fausto Cercignani, Existenz und Heldentum bei Christa Wolf. «Der geteilte Himmel» und «Kassandra» (Esistenza ed eroismo in Christa Wolf. «Il cielo diviso» e «Cassandra»), Würzburg, Königshausen & Neumann, 1988.
- Anna Chiarloni, Christa Wolf, Torino, Tirrenia Stampatori, 1988.
Voci correlate
Altri progetti
Altri progetti
- Wikiquote
- Wikimedia Commons
- Wikiquote contiene citazioni di o su Christa Wolf
- Wikimedia Commons contiene immagini o altri file su Christa Wolf
Collegamenti esterni
- Wolf, Christa, su Treccani.it – Enciclopedie on line, Istituto dell'Enciclopedia Italiana.
- Luigi Quattrocchi, WOLF, Christa, in Enciclopedia Italiana, V Appendice, Istituto dell'Enciclopedia Italiana, 1995.
- Wolf, Christa, su sapere.it, De Agostini.
- (EN) Christa Wolf, su Enciclopedia Britannica, Encyclopædia Britannica, Inc.
- (EN) Opere di Christa Wolf, su Open Library, Internet Archive.
- (EN) Opere riguardanti Christa Wolf, su Open Library, Internet Archive.
- (EN) Bibliografia di Christa Wolf, su Internet Speculative Fiction Database, Al von Ruff.
- (EN) Christa Wolf, su Goodreads.
- Bibliografia italiana di Christa Wolf, su Catalogo Vegetti della letteratura fantastica, Fantascienza.com.
- (EN) Christa Wolf, su IMDb, IMDb.com.
- (EN) Christa Wolf, su AllMovie, All Media Network.
- (DE, EN) Christa Wolf, su filmportal.de.
- Contiene una dettagliata analisi di Medea. Voci di A. Chiarloni, sul sito di germanistica dell'Università degli Studi di Torino.
- Interessantissima rassegna: Omaggio a Christa Wolf. Monografie, saggi e recensioni dall'Italia a cura di S. Pistore con una bibliografia critica sull'autrice tedesca dal 1977 al 2009, sempre sul sito sopra citato.
- Christa Wolf, la donna anima sottile e veggente, Roba da Donne
V · D · M | |
---|---|
Zbigniew Herbert (1965) · Wystan Hugh Auden (1966) · Vasko Popa (1967) · Václav Havel (1968) · Non assegnato (1969) · Eugène Ionesco (1970) · Sławomir Mrożek (1971) · Peter Huchel (1972) · Harold Pinter (1973) · Sándor Weöres (1974) · Miroslav Krleža (1975) · Italo Calvino (1976) · Pavel Kohout (1977) · Simone de Beauvoir (1978) · Fulvio Tomizza (1979) · Sarah Kirsch (1980) · Doris Lessing (1981) · Tadeusz Różewicz (1982) · Friedrich Dürrenmatt (1983) · Christa Wolf (1984) · Stanisław Lem (1985) · Giorgio Manganelli (1986) · Milan Kundera (1987) · Andrzej Szczypiorski (1988) · Marguerite Duras (1989) · Helmut Heissenbüttel (1990) · Péter Nádas (1991) · Salman Rushdie (1992) · Čyngyz Ajtmatov (1993) · Inger Christensen (1994) · Aleksandar Tišma (1995) · Jürg Laederach (1996) · Antonio Tabucchi (1997) · Dubravka Ugrešić (1998) · Péter Esterházy (1999) · António Lobo Antunes (2000) · Umberto Eco (2001) · Christoph Hein (2002) · Cees Nooteboom (2003) · Julian Barnes (2004) · Claudio Magris (2005) · Jorge Semprún (2006) · A. L. Kennedy (2007) · Ágota Kristóf (2008) · Per Olov Enquist (2009) · Paul Nizon (2010) · Javier Marías (2011) · Patrick Modiano (2012) · John Banville (2013) · Ljudmila Evgen'evna Ulickaja (2014) · Mircea Cărtărescu (2015) · Andrzej Stasiuk (2016) · Karl Ove Knausgård (2017) · Zadie Smith (2018) · Michel Houellebecq (2019) · Drago Jančar (2020) · László Krasznahorkai (2021) · Ali Smith (2022) · Marie NDiaye (2023) · Joanna Bator (2024) |
V · D · M | |
---|---|
Premio unico per la Letteratura | Bartolo Cattafi (1975) · Achille Campanile (1976) · Günter Grass (1977) |
Premio Teatro | Ugo Dell’Ara (1975) · Paola Borboni (1976) · Romolo Valli, Roberto De Simone (1977) · Antonello Agliotti, Franco Chiarenza, Muzi Loffredo, Giovanni Poggiali, Giuliano Vasilicò (1978) · Leo de Berardinis, Perla Peragallo (1979) · Franco Camarlinghi, Carlo Cecchi, Giuseppe Patroni Griffi, Maurizio Scaparro, Giorgio Strehler, Andrzej Wajda (1980) · Beat '72, La gaia scienza, Magazzini Criminali (1981) · La gaia scienza (1983) · Luca Ronconi (1984) |
Premio Cinema | Francesco Rosi (1976) · Sergio Amidei, Shelley Winters (1977) |
Scienze fisiche | Antonino Zichichi (1976) |
Scienze finanziarie | Domenico Scaglione (1976) |
Informazione | Giampiero Orsello (1976) |
Giornalismo | Felice Chilanti (1976) |
Premio speciale della Giuria | Denis Mack Smith (1975) · Stefano D'Arrigo (1977) · Jurij Trifonov (1978) · Jarosław Iwaszkiewicz (1979) · Pietro Consagra (1980) · Ignazio Buttitta, Angelo Maria e Ela Ripellino (1983) · Leonardo Sciascia (1985) · Wang Meng (1987) · Mikhail Gorbaciov (1988) · Peter Carey, José Donoso, Northrop Frye, Jorge Semprún, Wole Soyinka, Lu Tongliu (1990) · Fernanda Pivano (1992) · Associazione Scrittori Cinesi (1993) · Dong Baoucum, Fan Boaci, Wang Huanbao, Shi Peide, Chen Yuanbin (1995) · Xu Huainzhong, Xiao Xue, Yu Yougqnan, Qin Weinjung (1996) · Khushwant Singh (1997) · Javier Marías (1998) · Francesco Burdin (2001) · Luciano Erba (2002) · Isabella Quarantotti De Filippo (2003) · Marina Rullo (2006) · Andrea Ceccherini (2007) · Enrique Vila-Matas (2009) · Francesco Forgione (2010) · Franco Moretti (2022) |
Opera prima narrativa | Carmelo Samonà (1978) · Fausta Garavini (1979) |
Opera prima poetica | Giovanni Giuga (1978) · Gilberto Sacerdoti (1979) |
Premio per la narrativa straniera | Milan Kundera (1978) · N. Scott Momaday (1979) · Juan Carlos Onetti (1980) · Tadeusz Konwicki (1981) |
Premio per la poesia straniera | Ghiannis Ritsos (1978) · Josif Brodskij (1979) · Juan Gelman (1980) · Gyula Illyés (1981) |
Opera prima | Valerio Magrelli (1980) · Ferruccio Benzoni, Walter Valeri, Laura Mancinelli, Stefano Simoncelli (1981) · Jolanda Insana (1982) · Daniele Del Giudice (1983) · Aldo Busi (1984) · Elisabetta Rasy, Dario Villa (1985) · Marco Lodoli, Angelo Mainardi (1986) · Marco Ceriani, Giovanni Giudice (1987) · Edoardo Albinati, Silvana La Spina (1988) · Andrea Canobbio, Romana Petri (1990) · Anna Cascella (1991) · Marco Caporali, Nelida Milani (1992) · Silvana Grasso, Giulio Mozzi (1993) · Ernesto Franco (1994) · Roberto Deidier (1995) · Giuseppe Quatriglio, Tiziano Scarpa (1996) · Fabrizio Rondolino (1997) · Alba Donati (1998) · Paolo Febbraro (1999) · Evelina Santangelo (2000) · Giuseppe Lupo (2001) · Giovanni Bergamini, Simona Corso (2003) · Adriano Lo Monaco (2004) · Piercarlo Rizzi (2005) · Francesco Fontana (2006) · Paolo Fallai (2007) · Luca Giachi (2008) · Carlo Carabba (2009) · Gabriele Pedullà (2010) |
Autore straniero | Alain Robbe-Grillet (1982) · Thomas Bernhard (1983) · Adolfo Bioy Casares (1984) · Bernard Malamud (1985) · Friedrich Dürrenmatt (1986) · Doris Lessing (1987) · V. S. Naipaul (1988) · Octavio Paz (1989) · Christa Wolf (1990) · Kurt Vonnegut (1991) · Bohumil Hrabal (1992) · Séamus Heaney (1993) · J. M. Coetzee (1994) · Vladimir Vojnovič (1995) · David Grossman (1996) · Philippe Jaccottet (1998) · Don DeLillo (1999) · Aleksandar Tišma (2000) · Nuruddin Farah (2001) · Per Olov Enquist (2002) · Adonis (2003) · Les Murray (2004) · Magda Szabó (2005) · Uwe Timm (2006) · Bapsi Sidhwa (2007) · Bernardo Atxaga (2008) · Viktor Vladimirovič Erofeev (2009) · Edmund White (2010) · Javier Cercas (2011) · Elizabeth Strout (2012) · Péter Esterházy (2013) · Joe R. Lansdale (2014) · Emmanuel Carrère (2015) · Marilynne Robinson (2016) · Cees Nooteboom (2017) · Herta Müller (2018) · Colum McCann (2019) · Non assegnato (2020) · Michel Houellebecq (2021) · Annie Ernaux (2022) · Julian Barnes (2023) |
Autore italiano (Narrativa) | Alberto Moravia (1982) · Vittorio Sereni alla memoria (1983) · Italo Calvino (1984) · Mario Luzi (1985) · Paolo Volponi (1986) · Luigi Malerba (1987) · Oreste Del Buono (1988) · Giovanni Macchia (1989) · Gianni Celati, Emilio Villa (1990) · Andrea Zanzotto (1991) · Ottiero Ottieri (1992) · Attilio Bertolucci (1993) · Luigi Meneghello (1994) · Fernando Bandini, Michele Perriera (1995) · Nico Orengo (1996) · Giuseppe Bonaviri, Giovanni Raboni (1997) · Carlo Ginzburg (1998) · Alessandro Parronchi (1999) · Elio Bartolini (2000) · Roberto Alajmo (2001) · Andrea Camilleri (2002) · I Andrea Carraro, II Antonio Franchini, III Giorgio Pressburger (2003) · I Maurizio Bettini, II Giorgio Montefoschi, III Nelo Risi (2004) · I Raffaele Nigro, II Maurizio Cucchi, III Giuseppe Conte (2005) · I Paolo Di Stefano, II Giulio Angioni (2006) · I Mario Fortunato, II Toni Maraini, III Andrea Di Consoli (2007) · I Andrea Bajani, II Antonio Scurati, III Flavio Soriga (2008) · I Mario Desiati, II Osvaldo Guerrieri, III Gregorio Scalise (2009) · I Lorenzo Pavolini, II Roberto Cazzola, III (2010) · I Eugenio Baroncelli, II Milo De Angelis, III Igiaba Scego (2011) · I Edoardo Albinati, II Paolo Di Paolo, III Davide Orecchio (2012) · I Andrea Canobbio, II Valerio Magrelli, III Walter Siti (2013) · I Irene Chias, II Giorgio Falco, III Francesco Pecoraro (2014) · I Nicola Lagioia, II Letizia Muratori, III Marco Missiroli (2015) · I Marcello Fois, II Emanuele Tonon, III Romana Petri (2016) · I Stefano Massini, II Alessandro Zaccuri, III Alessandra Sarchi (2017) · I Davide Enia, II Michele Mari, III Laura Pariani (2018) · I Giulia Corsalini, II Andrea Gentile, III Marco Franzoso (2019) · I Giorgio Fontana, II Ginevra Lamberti, III Chiara Valerio (2020) · I Laura Forti, II Giulio Mozzi, III Alessio Torino (2021) · I Michela Marzano, II Domenico Starnone, III Vincenzo Latronico (2022) · Ada D'Adamo, Valeria Parrella, Francesco Pecoraro (2023) |
Premio "Cinque Continenti" | Kōbō Abe, Tahar Ben Jelloun, Germaine Greer, Wilson Harris, José Saramago (1992) · Kenzaburō Ōe (1993) · Stephen Spender (1994) · Thomas Keneally, Alberto Arbasino (1996) · Margaret Atwood, André Brink, David Malouf, Romesh Gunesekera, Christoph Ransmayr (1997) |
Premio Palermo ponte per l'Europa | Dacia Maraini (1999) |
Premio Palermo ponte per il Mediterraneo | Alberto Arbasino (2000) |
Premio Ignazio Buttitta | Nino De Vita (2003) · Attilio Lolini (2005) · Roberto Rossi Precerutti (2006) · Silvia Bre (2007) · Elio Pecora (2008) |
Premio speciale del presidente | Ibrahim al-Koni (2009) · Emmanuele Maria Emanuele (2010) · Antonio Calabrò (2011) |
Premio per la poesia | Antonio Riccardi (2010) |
Premio Traduzione | Evgenij Solonovič (2010) |
Premio Identità e letterature dialettali | Gian Luigi Beccaria e Marco Paolini (2010) |
Premio Saggistica | Marzio Barbagli (2010) |
Premio Mondello per la Multiculturalità | Kim Thúy (2011) |
Premio Mondello Giovani | Claudia Durastanti (2011) · Edoardo Albinati (2012) · Andrea Canobbio (2013) · Irene Chias (2014) · Marco Missiroli (2015) · Romana Petri (2016) · Alessandro Zaccuri (2017) · Davide Enia (2018) · Marco Franzoso (2019) · Non assegnato (2020) · Laura Forti (2021) · Domenico Starnone (2022) · Ada D'Adamo (2023) |
"Targa Archimede" Premio all'Intelligenza d'Impresa | Enzo Sellerio (2011) |
Premio alla Critica letteraria | Salvatore Silvano Nigro (2012) · Maurizio Bettini (2013) · Enrico Testa (2014) · Ermanno Cavazzoni (2015) · Serena Vitale (2016) · Antonio Prete (2017) · Alberto Casadei (2018) · Raffaele Manica (2019) · Giulio Ferroni (2020) · Lorenzo Tomasin (2021) · Mario Baudino (2022) · Giuseppe Patota (2023) |
Premio speciale per la narrativa di viaggio | Marina Valensise (2013) |
Controllo di autorità | VIAF (EN) 109289723 · ISNI (EN) 0000 0001 2147 3104 · SBN CFIV012106 · BAV 495/292476 · CERL cnp02033677 · LCCN (EN) n50014753 · GND (DE) 118634666 · BNE (ES) XX1719581 (data) · BNF (FR) cb11929338z (data) · J9U (EN, HE) 987007270013205171 · NSK (HR) 000000441 · NDL (EN, JA) 00461296 · CONOR.SI (SL) 7347555 · WorldCat Identities (EN) lccn-n50014753 |
---|