Spostamento verso il rosso cosmologico

Lo spostamento verso il rosso cosmologico (detto anche redshift cosmologico) è lo spostamento relativo in frequenza di un'onda elettromagnetica dovuto all'espansione dell'universo. Inizialmente lo spostamento verso il rosso veniva attribuito all'effetto Doppler,[1] tramite la relazione

z v r c {\displaystyle z\approx {\frac {v_{r}}{c}}}

ma l'osservazione sperimentale di alcuni quasar caratterizzati da uno spostamento verso il rosso compreso tra 5 e 6 ha smentito tale ipotesi. L'approssimazione del redshift come effetto Doppler è valida solo se z 1 {\displaystyle z\ll 1} .[2] Il redshift cosmologico si spiega ipotizzando che le lunghezze d'onda varino allo stesso modo delle distanze per effetto dell'espansione dell'universo.[3] Ciò è verificato dal teorema del redshift.

Ipotesi

Supponiamo che l'universo si stia espandendo,[4] e che tutte le distanze varino secondo un fattore di scala a ( t ) {\displaystyle a(t)} per cui possiamo ipotizzare

D = a ( t ) r {\displaystyle D=a(t)r}

dove r {\displaystyle r} è la coordinata comovente, ovvero un tipo di coordinata che segue punto per punto l'espansione dell'universo.

Teorema del redshift

Il teorema del redshift afferma che la lunghezza d'onda λ {\displaystyle \lambda } è proporzionale al fattore di scala dell'universo.[5]

Consideriamo la metrica di Friedmann-Lemaître-Robertson-Walker[6][7]

d s 2 = c 2 d t 2 a 2 ( t ) [ d r 2 1 k r 2 + r 2 ( d θ 2 + sin 2 d ϕ 2 ) ] {\displaystyle ds^{2}=c^{2}dt^{2}-a^{2}(t)\left[{\frac {dr^{2}}{1-kr^{2}}}+r^{2}(d\theta ^{2}+\sin ^{2}d\phi ^{2})\right]}

dove k {\displaystyle k} è il parametro che identifica i tre diversi modelli di Friedman. Ora supponiamo di osservare un quasar posto ad una distanza comovente r 1 {\displaystyle r_{1}} dalla terra (che assumiamo posta nel punto r = 0 {\displaystyle r=0} ) e sotto i due angoli costanti θ {\displaystyle \theta } e φ {\displaystyle \varphi } . In tali condizioni la metrica si riduce a

d s 2 = c 2 d t 2 a 2 ( t ) d r 2 1 k r 2 {\displaystyle ds^{2}=c^{2}dt^{2}-a^{2}(t){\frac {dr^{2}}{1-kr^{2}}}}

ora considerando che stiamo osservando un'onda elettromagnetica dobbiamo porre d s 2 = 0 {\displaystyle ds^{2}=0} ottenendo

d t a ( t ) = d r 1 k r 2 ( 1 ) {\displaystyle {\frac {dt}{a(t)}}=-{\frac {dr}{\sqrt {1-kr^{2}}}}\qquad \quad (1)}

(si osservi che c è stata posta uguale ad 1, ed il segno meno è dovuto al fatto che, al crescere di t, r diminuisce, in quanto l'onda elettromagnetica si avvicina alla terra con il passare del tempo).

Ci conviene ora considerare due creste consecutive dell'onda elettromagnetica: la prima emessa ad un tempo t 1 {\displaystyle t_{1}} e ricevuta ad un tempo t 0 {\displaystyle t_{0}} , e la seconda emessa ad un tempo t 1 + δ t 1 {\displaystyle t_{1}+\delta t_{1}} e ricevuta ad un tempo t 0 + δ t 0 {\displaystyle t_{0}+\delta t_{0}} .

Integrando la (1) per le due creste separatamente otteniamo

t 1 t 0 d t a ( t ) = 0 r 1 d r 1 k r 2 F ( r 1 ) {\displaystyle \int _{t_{1}}^{t_{0}}{\frac {dt}{a(t)}}=\int _{0}^{r_{1}}{\frac {dr}{\sqrt {1-kr^{2}}}}\equiv F(r_{1})}
t 1 + δ t 1 t 0 + δ t 0 d t a ( t ) = 0 r 1 d r 1 k r 2 F ( r 1 ) {\displaystyle \int _{t_{1}+\delta t_{1}}^{t_{0}+\delta t_{0}}{\frac {dt}{a(t)}}=\int _{0}^{r_{1}}{\frac {dr}{\sqrt {1-kr^{2}}}}\equiv F(r_{1})}

Dal momento che gli integrali al secondo membro sono uguali possiamo eguagliare gli integrali al primo membro delle due espressioni:

t 1 t 0 d t a ( t ) = t 1 + δ t 1 t 0 + δ t 0 d t a ( t ) {\displaystyle \int _{t_{1}}^{t_{0}}{\frac {dt}{a(t)}}=\int _{t_{1}+\delta t_{1}}^{t_{0}+\delta t_{0}}{\frac {dt}{a(t)}}}
t 1 t 0 d t a ( t ) = t 1 t 0 d t a ( t ) + t 0 t 0 + δ t 0 d t a ( t ) t 1 t 1 + δ t 1 d t a ( t ) {\displaystyle \int _{t_{1}}^{t_{0}}{\frac {dt}{a(t)}}=\int _{t_{1}}^{t_{0}}{\frac {dt}{a(t)}}+\int _{t_{0}}^{t_{0}+\delta t_{0}}{\frac {dt}{a(t)}}-\int _{t_{1}}^{t_{1}+\delta t_{1}}{\frac {dt}{a(t)}}}
t 0 t 0 + δ t 0 d t a ( t ) = t 1 t 1 + δ t 1 d t a ( t ) {\displaystyle \int _{t_{0}}^{t_{0}+\delta t_{0}}{\frac {dt}{a(t)}}=\int _{t_{1}}^{t_{1}+\delta t_{1}}{\frac {dt}{a(t)}}}

A questo punto consideriamo il fatto che la variazione del fattore di scala è molto lenta nel tempo ( a ˙ / a 1 ) {\displaystyle ({\dot {a}}/a\ll 1)} . Possiamo considerare il fattore di scala costante sia durante l'emissione delle due creste, sia durante la ricezione, e ottenere

δ t 1 a ( t 1 ) = δ t 0 a ( t 0 ) {\displaystyle {\frac {\delta t_{1}}{a(t_{1})}}={\frac {\delta t_{0}}{a(t_{0})}}}

e quindi

δ t 0 δ t 1 = a ( t 0 ) a ( t 1 ) {\displaystyle {\frac {\delta t_{0}}{\delta t_{1}}}={\frac {a(t_{0})}{a(t_{1})}}}

moltiplicando e dividendo il primo membro per c {\displaystyle c} si ottiene

λ ( t 0 ) λ ( t 1 ) = a ( t 0 ) a ( t 1 ) λ ( t ) = λ ( t 0 ) a ( t ) a ( t 0 ) {\displaystyle {\frac {\lambda (t_{0})}{\lambda (t_{1})}}={\frac {a(t_{0})}{a(t_{1})}}\qquad \Rightarrow \qquad \lambda (t)=\lambda (t_{0}){\frac {a(t)}{a(t_{0})}}}

il che è esattamente quello che intendevamo dimostrare.

Il redshift cosmologico

Se consideriamo, quindi, la definizione di "spostamento verso il rosso"[8] abbiamo:

z = λ o λ e λ e {\displaystyle z={\frac {\lambda _{o}-\lambda _{e}}{\lambda _{e}}}}

dunque, nel caso dello spostamento verso il rosso cosmologico si ottiene

z ( t ) = a ( t 0 ) a ( t ) 1 {\displaystyle z(t)={\frac {a(t_{0})}{a(t)}}-1}

Note

  1. ^ Markus Possel, Waves, motion and frequency: the Doppler effect, su Einstein Online, Vol. 5, Max Planck Institute for Gravitational Physics, Potsdam, Germany, 2017. URL consultato il 4 settembre 2017 (archiviato dall'url originale il 14 settembre 2017).
  2. ^ Karachentsev, Local galaxy flows within 5 Mpc, in Astronomy and Astrophysics, vol. 398, 2003, pp. 479–491, Bibcode:2003A&A...398..479K, DOI:10.1051/0004-6361:20021566.
  3. ^ Edward Robert Harrison, Cosmology: The Science of the Universe, seconda edizione, Cambridge University Press, 2000, pp. 306ff, ISBN 0-521-66148-X.
  4. ^ EF Bunn & DW Hogg, The kinematic origin of the cosmological redshift, in ArXiv preprint, 2008.
  5. ^ Steven Weinberg, Cosmology, Oxford University Press, 2008, p. 3, ISBN 978-0-19-852682-7.
  6. ^ Cosmic Topology, vol. 254, Bibcode:1995PhR...254..135L, DOI:10.1016/0370-1573(94)00085-H, arXiv:gr-qc/9605010.
  7. ^ Theoretical and Observational Cosmology, vol. 541, ISBN 978-0792359463.
  8. ^ (EN) IUPAC Gold Book, "bathochromic shift (effect)"

Voci correlate

  Portale Astronomia
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