Pantano d'Arci

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Pantano d'Arci
StatoBandiera dell'Italia Italia
RegioneBandiera della Sicilia Sicilia
Provincia  Catania
CittàCatania
CircoscrizioneSan Giorgio Librino - San Giuseppe La Rena Zia Lisa Villaggio Sant'Agata
Altri quartieriSan Giorgio, Librino, Villaggio Sant'Agata, Zia Lisa, Villaggio Santa Maria Goretti, Fontanarossa, Plaia, Villaggio Paradiso degli Aranci, Pigno, Primosole, Passo Martino
Codice postale95121
Catania
Municipi

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Librino (VI)
Pantano d'Arci (VI)
Pigno (VI)
Plaia (VI)
San Giorgio (VI)
San Giuseppe la Rena (VI)
Vaccarizzo (VI)
Villaggio Sant'Agata (VI)
Villaggio Santa Maria Goretti (VI)
Zia Lisa (VI)

Architetture - Chiese principali - Piazze principali - Terme romane - Giardini - Musei - Teatri - Sport - Personalità - Lingua siciliana - Cucina catanese

Galleria fotografica

Il Pantano d'Arci è un quartiere di Catania. Fa parte dal 2013 della VI Circoscrizione, risultata dall'accorpamento delle ex IX e X Municipalità, comprendente tutti gli agglomerati urbani del sud della città, e quindi i quartieri: Zia Lisa, Fontanarossa (dove è sito l'omonimo aeroporto), Librino, San Giorgio, Pigno, Villaggio Sant'Agata, Villaggio Santa Maria Goretti, Villaggio Paradiso degli Aranci, Plaia, Primosole (dove sfocia il fiume Simeto) e Passo Martino, con cui Pantano d'Arci condivide la Zona industriale di Catania.

Origini del nome

Il quartiere deve il nome al torrente Arci, che storicamente creava proprio qui un pantano.

Geografia

La zona è attraversata dal torrente Buttaceto, che sfocia nella località Primosole, dove sfocia anche il fiume Simeto; confina a nord-ovest con la contrada Bicocca, a nord con il quartiere Fontanarossa, dove è sito l'omonimo aeroporto, ad est con il quartiere San Giuseppe La Rena e a sud e sud-ovest con la contrada Passo Martino.

Storia

In passato era una zona acquitrinosa sita a sud di Catania fra la foce del Simeto ed il cimitero di Catania; si estendeva su una superficie di circa 140 ettari ed era infestata da zanzare portatrici della malaria, per questo fino a tempi recenti le condizioni di inurbazione erano impossibili e difficile era anche il transito attraverso l'area paludosa.

Furono principalmente questi i motivi che spinsero i progettisti della ferrovia per Siracusa a prevederne il tracciato distante dalla costa con un notevole allungamento di percorso. Il prosciugamento e la bonifica dell'area furono tentate a più riprese sin dal tempo dei Borboni, ma fu durante il fascismo che si avviarono i primi programmi sistematici culminati, nel secondo dopoguerra, con il completamento a cura del Comune di Catania che, bonificate queste aree, le adibì a zona di insediamento industriale.

Vennero realizzate strade, infrastrutture e raccordi ferroviari per favorire i primi insediamenti industriali; nel corso degli anni sessanta del XX secolo, poi, la zona si popolò di industrie e depositi commerciali che si sono via via incrementati.

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